Che fa un doc alpinista per salutare la stagione sciistica? Semplice, una scappata sul Monte Bianco! Ecco il racconto della gita sul Tetto d’Europa by Vitalia & friends.

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Sul Tetto d’Europa

Raggiungendo i 4810 m del monte Bianco e scendendo la sua faccia Nord, la stagione 2014-15 dello scialpinismo si è conclusa nel migliore dei modi. La salita alla montagna più alta d’Europa non poteva andare meglio! Due giornate di tempo perfetto, giusto innevamento, ottimo gruppo di amici bravi ed affiatati e la presenza rassicurate di Giorgio Villosio amico e guida alpina di grande capacità (lo presentiamo qui).

Primo giorno di avvicinamento alla meta con salita da Plan des Aiguilles al Refuge de Gran Mulets. Sbarchiamo con la funivia dell’Aiguille du Midi all’intermedia circondati da giapponesi in gita. Da qui si va con calma pensando a non sprecare energie per l’indomani. Sopra di noi incombe l’Aiguille du Midi con le sue linee di salita e discesa: la Mallory, lo sperone Frendo, il Couloir della Passerella. Chi segue gli sport di montagna conosce il brivido che danno questi nomi. Si attraversa la seraccata della Jonction trovando la traccia giusta con l’aiuto del gps al polso, passando legati sopra i ponti di neve che ricoprono profondi crepacci. Alle due siamo in vista dei Gran Mulets, lasciamo gli sci sotto le rocce e ci issiamo sul tratto attrezzato per raggiungere il terrazzo su cui è edificato il rifugio.

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La parete nord all’alba: scenderemo di lì dopo essere saliti lungo la cresta a dx

Pomeriggio di relax e riposo in attesa della cena in un locale che si va riempiendo di altri sci alpinisti, quasi tutti diretti alla cima del Bianco. La vista che si gode da questo nido d’aquila è davvero incredibile da qualsiasi parte si guardi! La cena arriva alle 6 e alle 8, con il sole che ancora illumina le cime, andiamo a letto. La sveglia è all’una e mezzo… Per fortuna nella nostra camerata non ci sono grossi russatori e la breve notte passa via tranquilla anche se prima di addormentarci i pensieri si affollano nella testa. Come sarà la salita, ci sarà ghiaccio, farà vento, soffriremo la quota? Mah, meglio riposare, per ora…

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Alba a 4000 m

Alle 2,30, dopo una rapida ma abbondante colazione in cui ingurgitiamo tutto quanto ci viene offerto, calziamo gli sci alla luce delle frontali e via. E’ il gran giorno e una stellata senza vento ci tiene compagnia mentre iniziamo la nostra lunga salita. Il pendio diventa sempre più ripido e dopo un’ora passiamo dagli sci ai ramponi con le luci di Chamonix ancora addormentata 2500 metri sotto di noi. L’alba arriva meravigliosa alla fine del tratto duro, l’altimetro segna 4000 m, ancora un’ora su plateau più dolci e siamo alla capanna Vallot a 4400 metri e sbirciamo la discesa diretta dalla punta. Sembra essere in ottime condizioni. Cominciamo a pregustare il successo ma a queste quote meglio non dire gatto…

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Piccoli uomini, grandi seracchi

La cresta finale è più impegnativa e tira un po’ di vento, fa freddo, ma ci siamo quasi. Alle 9 in punto, i nostri ramponi sono sul tetto d’Europa, che non è una cima aguzza ma un largo plateau sommitale. Al riparo di un piccolo dosso ci rifocilliamo e ci prepariamo a scendere. Via la pelli, chiudiamo gli scarponi, una spinta sui bastoncini e siamo sulla North Face del Bianco! Davanti a noi 2500 m di discesa tra seracchi, crepacci, blocchi di neve e ghiaccio in un paesaggio di grandiosa bellezza. Le condizioni sono perfette, la gestione delle energie in salita ci permette di avere ancora gambe per sciare questa montagna senza affanno. La discesa è infinita:  dopo una prima parte veloce per non stare troppo sotto il tiro dei seracchi (alti come condomini) possiamo cominciare a rilassarci. La temperatura sale e la neve cambia, via i piumini, inanelliamo curve su curve su un firn bellissimo. Ripassiamo sotto il rifugio da cui siamo partiti 8 ore prima, riprendiamo la traccia di salita a ritroso e ci leghiamo di nuovo in cordata per passare la zona dei crepacci che dal giorno prima sono ancora più aperti. Dopo qualche saliscendi, usciamo dalla morena che ci riporta alla stazione della funivia.

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Quasi alla fine

E’ fatta!

Stiamo tutti bene e siamo felici come bambini. Chamonix ci accoglie con 25 gradi, sole, omelette e birra, what else!?

Morale. Salire e scendere il Monte Bianco è un’esperienza alla portata di molte persone. A patto di non dimenticare che allenamento, consapevolezza, esperienza e umiltà sono gli ingredienti per raggiungere un sogno.

Buona estate!

[message type=”info” title=”In numeri”]

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Ieri si è chiuso il progetto “Obiettivo Mezzalama”, che ha visto due squadre preparate da Giorgio Villosio e Vitalia prendere parte all’ambito trofeo valdostano. Ecco come sono andati i nostri e un bilancio del lavoro di questi mesi. 

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Soddisfatti. I giovani di Vitalia-Montagna 360° hanno fatto “un garone”

Posticipato di una settimana, ritardato di mezz’ora, alla fine questo Mezzalama “al contrario” è partito alle 5,30 della mattina del 2 maggio. Puntualmente rispettate le previsioni di Mercalli: tempo asciutto e vento in quota, forte fino alle 8 e poi in attenuazione. Così è stato, ma la durezza della gara che ha portato le 264 squadre da Gressoney a Cervinia ha sorpreso tutti, anche chi aveva all’attivo 4-5 edizioni sul percorso classico. Le formazioni Montagna360-Vitalia sono entrambe arrivate al traguardo e già questo è un grande successo considerando il numero di ritiri che ha sottolineato la selettività della prova: sono solo 183 su 264 i team arrivati.

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L’emozione prima della partenza: per Pietro e Luca è stato l’esordio

La squadra 2 con Pietro Picco, Andrea Tropiano e Luca Rodano (qui le loro video interviste) ha concluso al 79° posto: una fantastica prestazione tenendo conto che per Pietro e Luca si trattava della prima partecipazione a questa prova. All’arrivo, i ragazzi hanno detto di non aver avuto particolari problemi e di essere riusciti a “tenere” fino in fondo con un grande lavoro di team, aiutandosi a vicenda nei momenti più duri, soprattutto al passaggio del famoso naso del Lyskamm dove il freddo, il vento e la neve in faccia hanno reso la salita e la discesa oltremodo impegnative.

IMG_6193Giorgio, Paola e Federico all’arrivo, dopo 12 ore di fatica

La squadra 1, con Giorgio Villosio coach dei due team a guidare Paolo Buzzetti e Federico Arosio ha concluso in 180° posizione dando una straordinaria prova di carattere e di resistenza. “E’ stata l’edizione più dura a cui abbia partecipato – ci dice Giorgio al telefono – il percorso da Gressoney è stato micidiale e la scarsità di tratti sciistici ha enormemente rallentato la progressione degli atleti, basti pensare che due anni fa, con una squadra di livello tecnico equivalente avevamo impiegato 8 ore e mezzo mentre oggi ce ne sono volute quasi 12. Il tempo è stato abbastanza clemente, ma comunque non bisogna dimenticare che viaggiare sul filo dei 4000 per così tante ore richiede uno sforzo pazzesco”. Paola Buzzetti, la mamma avvocato anche lei al suo primo Mezzalama, è felice ed è già pronta a programmare la nuova stagione.

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Paola in gara: la portabandiera “rosa” di Vitalia-Montagna 360°

Comunque è stato ancora il Mezzalama degli Italiani con Eydallin, Lenzi e Boscacci al primo posto seguiti da un altro team tricolore: Antonioli, Reichegger e Holzknecht. Con questo evento cala il sipario sulla lunga stagione dello scialpinismo. E’ stata una bellissima esperienza seguire questi atleti e aiutarli a trovare i propri limiti, a programmare gli allenamenti e ad arrivare al meglio al giorno della gara (ne avevamo parlato qui). Il lavoro fatto con Giorgio Villosio in montagna è stato straordinario e siamo tutti contenti.

Un ultimo grazie a Bandavej Activewear, Enervit e Cuore da Sportivo che hanno reso tutto più facile  fornendoci prodotti ed assistenza.

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Tra appena una settimana la regina delle classiche, il Mezzalama. Noi di Vitalia non staremo a guardare: due le squadre che si sono allenate con noi in questi mesi e saranno in azione in Val d’Aosta dal 25 aprile. Ve le presentiamo. 

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 La squadra “senior” (Giorgio, Federico e Paola)

Ci siamo. Sabato 25 Aprile, tempo permettendo, quasi 1000 scialpinisti scatteranno da Gressoney lanciati per una cavalcata che sul filo dei 4000 li porterà a Cervinia: il Trofeo Mezzalama. Una gara che per gli scialpinisti è importante quanto la New York Marathon per i podisti o la Parigi-Roubaix per i ciclisti. Al momento del via, tutta la fatica fatta durante l’inverno, tutte le migliaia di metri di dislivello saliti, tutto il freddo ed il vento sopportati saranno alle spalle. Davanti ci sarà la prima interminabile salita che li porterà al Lyskamm, e poi al Castore, al Breithorn e poi giù fino all’arrivo dopo 42 km e 3500m. di dislivello positivo.

Tra questi 1000, divisi in più di 300 squadre di 3 elementi l’una, ci sono anche i nostri atleti, quelli che con Giorgio Villosio (lo presentiamo qui) abbiamo seguito ed allenato durante questi mesi. La squadra A con Paola, Federico e Giorgio, e la squadra B con Andrea, Pietro e Luca. 

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Paola ha recuperato alla grande il brutto infortunio al gomito

Paola, avvocato eporediese alla prima esperienza, non si è risparmiata negli allenamenti e dopo la sfortuna della frattura del gomito a fine dicembre ha ampiamente recuperato il tempo perso ed è pronta alla sfida. Con lei sia Giorgio che io dobbiamo gestire la sua voglia di allenarsi per evitare che esageri nelle sedute sugli sci o in bici. Federico, giovane e con grande motore, è entrato a rimpiazzare Davide che per motivi lavorativi aveva rinunciato a febbraio. Con lui Giorgio ha impostato diverse uscite per affinare al meglio la tecnica: gli manca un po’ di fondo, ma siamo fiduciosi nelle sue doti.

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I giovani della squadra B in allenamento alla Testa d’Arp

La squadra B, nata quasi per caso a inizio marzo, ha trovato sin dall’inizio grande affiatamento. Il “capitano”, Andrea Tropiano, ha al suo attivo già cinque partecipazioni alla gara ed è quindi un elemento di grande esperienza. Anche a Pietro, classe ’88, il piede montagnard non manca, vista la sua poliedrica esperienza su sci, ghiaccio e roccia; del resto cosa aspettarsi da uno nato e cresciuto a Courmayeur? Bocia del gruppo Luca Rodano: classe ’91, un passato di triathleta ed un presente da studente di medicina, ha fatto sci agonistico e anche a lui la velocità sugli sci non crea problemi, anzi…

Testati in laboratorio e sul campo, gli atleti hanno fatto riscontrare valori analoghi di capacità aerobica e questo è positivo per l’omogeneità delle squadre. Ovviamente Giorgio ha una marcia in più, ma lui è la Guida! Mercoledì 15 tutti erano sul Rosa per l’ultima uscita di gruppo, a provare percorso e materiali. Al rientro Giorgio era soddisfatto ed ha dato le ultime indicazioni a tutti. Nel frattempo è arrivata la generosa fornitura di integratori Enervit e di maglie termiche Bandavej. 

Ora non resta che sperare in un tempo clemente.

A presto!

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News dai team Vitalia: le girls hanno iniziato il count-down per Roma e il team “Obiettivo Mezzalama“, ha accolto Federico, che sostituisce Davide. Davide infatti, non riusciva più a conciliare gli allenamenti con il lavoro e ha preferito fare un passo indietro. Lo scorso week-end ha portato buoni risultati per entrambe le squadre: forza ragazzi, continuate così!

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Sara e Carlotta sabato, soddisfatte dopo i loro 30 km

Gli appuntamenti si avvicinano ed i nostri atleti ce la stanno mettendo tutta. Il gruppo delle 4Girls4marathon è agli ultimi lunghi prima del periodo di scarico pre-gara. Nel week-end a cavallo tra febbraio e marzo le ragazze hanno corso l’ultimo 30 km, in progressione. Sara e Carlotta si sono allenate sabato in città, Elena ha gareggiato a Bra nella 9 miglia, facendo bene. I suoi traguardi ci rendono orgogliosi: a metà febbraio, nella mezza di Verona, ha migliorato il suo PB (con Carlotta a ruota); a fine mese si è presa il 5° posto nel Trail Bianco di Cesana, il suo esordio sulla neve. Le ragazze insomma stanno bene, e da questa settimana il kilometraggio scenderà per permettere di arrivare cariche al giorno della gara. Ora, più che mai, è fondamentale che il sistema di controllo messo a punto per seguire le loro prestazioni quotidiane funzioni egregiamente e permetta di avere sempre sotto controllo la situazione.

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Elena a Cesana, quinta nel Trail Bianco

Ogni lunedì mattina inizia con l’analisi dei dati della settimana. Su Strava si leggono i kilometri percorsi, la velocità, i metri di dislivello saliti e la frequenza cardiaca, mentre con RestWise si monitora il recupero e la prontezza ad affrontare l’allenamento successivo. L’app valuta FC a riposo, peso, qualità del sonno e altri parametri, per assegnare all’atleta un punteggio riassuntivo sulla sua condizione attuale.

Con questa tecnologia, la programmazione dell’allenamento è cambiata ed i programmi possono essere adattati alle caratteristiche individuali ed alle risposte organiche di ogni atleta. Finora siamo stati infatti abituati a costruire tabelle di allenamento basate su assunzioni più o meno precise e su dati rilevati durante test di laboratorio e da campo, senza peraltro verificare come gli allenamenti vengano “assorbiti” e in quanto tempo l’organismo riesca a “smaltirli”. Ora invece, si può fornire uno schema di sedute che l’atleta può adattare in base al livello di prontezza.

Facciamo un esempio: se il programma prevede oggi delle ripetute alla soglia anaerobica ma il punteggio di Restwise è basso, per quel giorno sarà meglio desistere e orientarsi ad un allenamento ad intensità più bassa. Se invece il punteggio è alto significa che si è pronti ad affrontare una seduta impegnativa e quindi, avanti con le ripetute.

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“Obiettivo Mezzalama”: la nuova formazione al completo (qui la presentazione del progetto)

Entrambi i nostri team inviano ogni mattina i loro dati tramite PC e smartphone ed in breve viene loro restituito il programma di allenamento quotidiano. I risultati si stanno vedendo, non solo per le runners ma anche per gli alpinisti.  Giorgio continua a raccogliere ottimi piazzamenti nelle notturne di scialpinismo seguito da Federico a pochi secondi. Sabato, alla Monterosa Skialp, una gara notturna con 2800 m. D+ e 30 km di sviluppo la squadra ha affrontato il primo vero test vero in vista del Mezzalama. E ottenuto grandi soddisfazioni: il capitano Giorgio ha chiuso al decimo posto assoluto, a 30′ dai primi, e Paola ha concluso in 101 esima posizione, dopo 4 ore e mezza di fatica.

A prestissimo con altri aggiornamenti e risultati.

Clicca qui per il blog di RunningCharlotte e il racconto dell’allenamento delle 4 girls.

Clicca qui per il blog Obiettivo Mezzalama, dedicato al training di Davide e Paola.

 

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Dai monti agli ambulatori fin sugli scaffali: il Doc arriva nelle vostre librerie con un volume sul training per gli alpinisti. Tante pagine quante le cime salite in questi anni…

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Il libro, edito da Mulatero, è stato realizzato in collaborazione con Ski-Alper (clicca qui per leggere l’articolo della rivista)

Non capita tutti i giorni di scrivere un libro, per lo meno a me, ecco perché l’uscita di “In forma per lo scialpinismo” è stato un momento di una certa emozione: la paura di non aver detto tutto quello che si voleva dire, il dubbio che si potesse fare di meglio, il piacere di avere tra le mani il “prodotto” di tante ore di lavoro, la gioia di poterne sfogliare le pagine.

Il libro, forse il termine è esagerato, è il frutto della passione per questo sport e delle esperienze vissute in montagna, analizzate sulla base di nozioni medico sportive. La valutazione delle qualità fisiche, l’allenamento, l’alimentazione, le patologie più comuni, i supporti tecnologici e l’aspetto mentale sono gli argomenti affrontati con l’obiettivo di fornire informazioni rapide ed essenziali per chi desidera progredire nella pratica di questo sport affascinante e complesso.

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Vitalia offre programmi di training personalizzati per ski-alper. Un esempio?
Il progetto “Obiettivo Mezzalama”  in collaborazione con Giorgio Villosio (qui)

Mi sono sforzato di far capire come funziona il “motore” umano, come bisogna controllarlo, come bisogna alimentarlo. Perché conoscere il corpo ci aiuta ad interpretarne i segnali alzando il livello di sicurezzapiacere nello sport. Così l’aspetto fisiologico dell’allenamento è centrale nel libro: senza un’adeguata preparazione fisica il rischio è più alto ed il divertimento minore.

Tutti i programmi di training sono sviluppati seguendo il concetto di progressione della difficoltà di esecuzione dei movimenti e prevedono un connubio di sedute di lavoro aerobico, rinforzo muscolare, stretching e mobilizzazione articolare (eccovi un assaggio qui). Gli esercizi sono descritti con  fotografie delle posizioni di partenza e arrivo e sono corredate da una sintetica didascalia. Le tabelle di allenamento di aerobico sono invece suddivise per periodi e presentano alternative indoor per chi non può allenarsi nella natura.

Questo libro è insomma un tentativo di guida pratica. Ho provato a raccontare quello che ho imparato sul campo, sempre a mie spese, cercando di seguire gli amici esperti e forti in montagna. Ho vissuto questa esperienza come un atto di gratitudine verso la montagna e le persone che mi hanno regalato tante giornate indimenticabili.

Se ne avete voglia, buona lettura.

[button color=”red” size=”small” link=”http://www.skialper.it/SkialpRace/Articolo/6172/in-uscita-il-nuovo-libro-in-forma-per-lo-scialpinismo.html”]Il volume non si trova in libreria. Puoi ordinarlo cliccando qui[/button]

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News dai team Vitalia. Un nuovo progetto con le nostre girls e i progressi della squadra ski-alp. Per entrambi la parola d’ordine è: tecnologia. E allenamenti personalizzati ogni giorno grazie a Restwise.

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Le 4 girls, capitanate da RunningCharlotte, puntano alla Maratona di Roma

Due squadre, due obbiettivi, due programmi: i progetti Vitalia godono di buona salute e procedono spediti. Gennaio è stato speso per riorganizzare le forze, ed ecco dove siamo arrivati. Le 4 girls sono entrate nei due mesi pre-maratona, gli occhi puntati su Roma. Due di loro hanno corso la prima mezza di avvicinamento alla gara: la Mezza delle Due Perle di Santa Margherita. Un percorso vista mare mozzafiato, direzione Portofino e ritorno. Il tempo freddino ma soleggiato è stato ideale per correre bene. L’obiettivo non era quello di cogliere il PB ma di riprendere confidenza con i ritmi maratona, andando a ritrovare le sensazioni giuste per le lunghe distanze. Eppure il record c’è stato ed Elena con 1h37’ ha migliorato il suo PB, seguita ad 1’ da Sara che è rientrata alla grande.

Quindi sembra che, facendo gli scongiuri, talloniti e pubalgie siano passate… Purtroppo la “capitana Charlotte” è stata vittima di due giorni di febbre che l’hanno costretta a rinunciare. Conoscendola, tornerà più determinata che mai! Vale invece ha appena ripetuto il test di soglia con la misurazione del lattato. I risultati dicono che c’è un po’ da lavorare, soprattutto per alzare la velocità aerobica massima, per poi tornare ai ritmi dei lunghi con più efficienza. Il morale è alto e le ginocchia sembrano a posto. Le altre saranno testate mercoledì prossimo in modo da dare loro tempo di recuperare lo sforzo e l’influenza di domenica.

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Il team Montagna 360-Vitalia si sta allenando per il Mezzalama

Cambiamo panorami e… attrezzatura. Anche la squadra Montagna360-Vitalia è entrata nella fase “calda” della preparazione al prestigioso Trofeo Mezzalama che si correrà il 25 aprile. Sotto l’occhio esperto di Giorgio Villosio (ve lo presentiamo qui), Davide sta alternando uscite lunghe in montagna, gare notturne brevi e allenamenti in città di corsa e sui rulli. Paola sta guarendo dalla sua frattura al gomito e la settimana prossima dovrebbe rimettere gli sci. Ma questo periodo non è stato di riposo: ha alternato lunghe salite sulla neve con i ramponcini a sedute di allenamento sui rulli ad intensità elevata. Dalla scorsa settimana, Claudia la sta seguendo in sedute di rieducazione funzionale per accelerare il più possibile il suo ritorno in campo. Comunque, ogni allenamento è monitorato sui siti internet che raccolgono i dati dei cardio-GPS per consentire una valutazione dei risultati di ogni seduta (qui vi spieghiamo come funziona).

restwSu restwise.com si possono vedere i tutorial dell’app e scoprire come funziona

Ma la novità è l’utilizzo da parte di tutti gli atleti di un app, Restwise, che consente, attraverso l’inserimento di risposte a poche, specifiche domande, di avere un punteggio sul livello di prontezza ad affrontare il prossimo allenamento e quindi su come si è smaltito il precedente. In questo modo è possibile adattare ogni seduta all’effettiva capacità di recupero individuale. Ciò sarà fondamentale per ridurre il rischio di overtraining (che cos’è? ne parliamo qui) e di eventuali infortuni che sono più frequenti quando si parte già stanchi. L’idea di monitorare il grado di recupero del singolo atleta non è nuova: da molti anni si utilizzano diverse metodiche ma Restwise è probabilmente la soluzione più pratica, perché mi permette di tenere sempre sotto controllo gli atleti che seguo e di inviare loro il programma adatto alla giornata.

Ormai le possibilità offerte dall’hardware e dal software sono sconfinate, si tratta di abituarsi velocemente a sfruttarle al meglio.

Clicca qui per il blog di RunningCharlotte e il racconto dell’allenamento delle 4 girls.

Clicca qui per il blog Obiettivo Mezzalama, dedicato al training di Davide e Paola.

 

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Qualche settimana fa vi abbiamo presentato la Guida Alpina Giorgio Villosio, con cui Vitalia collabora per la preparazione degli sci-alpinisti. Questa sinergia ci consente di offrire un servizio integrato che, partendo da una valutazione fisiologica delle capacità individuali, arriva alle esercitazioni pratiche in montagna. Il tutto, perfettamente calibrato sulle condizioni fisiche e tecniche della persona. Giorgio infatti è un professionista della montagna a 360°, esperto di neve, rocce e ghiaccio: i suoi corsi sono aperti a tutti, principianti e professionisti e per i più coraggiosi organizza anche spedizioni sui “giganti del mondo” (dalla Turchia all’Equador passando per il Kilimanjaro: vulcani e montagne dai 4000 m in su per lui sono pane quotidiano).

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Di seguito il resoconto della sua ultima uscita (trovate gli altri qui): se non ambite all’Everest ma più semplicemente volete divertirvi in sicurezza… chiedetegli compagnia!

11 gennaio. Scialpinismo: Terra Nera.

Gita nel vallone di Thures, partendo da Busson siamo saliti prima alla Dormillouse e poi per cresta abbiamo proseguito fino al Terra Nera. Discesa nel vallone e rientro a Thures. Il percorso è tutto ben innevato e nonostante la parte alta del Terra Nera abbia preso vento nei giorni scorsi, facendo attenzione non si tocca una pietra. Dopo una settimana di caldo anomalo la qualità della neve è sicuramente peggiorata, però nel complesso neve sempre sciabile, in alto alternanza di crosta dura da vento e farina pressata, nel bosco farina a tratti un po’ pesante.

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Per informazioni sulle uscite con Giorgio visitate il suo sito.

[message type=”warning”] Attenzione: lo sci-alpinismo non si improvvisa! Bisogna conoscere la disciplina e la montagna, ma soprattutto essere allenati! Qui potete trovare qualche spunto, contattateci per un programma personalizzato! [/message]

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