Forse è il momento di sfatare il luogo comune del “magro è sano”.

Lo studio condotto da Steve Blair, il più illustre epidemiologo di questi anni, su migliaia di soggetti ha dimostrato l’importanza di avere un buon livello di forma fisica per evitare di incorrere in malattie cardiovascolari, ortopediche, metaboliche oltre a diverse forme di tumore.

L’efficienza aerobica, in particolare, è statisticamente più importante del grasso corporeo o di valori di pressione elevati rispetto a tutte le cause di morte.

Che cosa significa?

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Semplicemente che è più a rischio una persona magra e sedentaria di una persona con qualche chilo in più ma che pratichi regolarmente esercizio aerobico e che quindi abbia un buon livello di fitness.

Sicuramente questo messaggio non deve giustificare gli eccessi a tavola, ma deve piuttosto enfatizzare il ruolo protettivo del movimento per moltissime patologie che si stanno diffondendo grazie anche all’invecchiamento della popolazione. Del resto le evidenze dell’efficacia terapeutica dell’esercizio aerobico e di rinforzo muscolare nel diabete di Tipo II, nel tumore al seno e nell’osteoporosi sono ormai conclamate.

Ma i benefici del movimento non si fermano qui e si estendono alla depressione clinica ove è dimostrato che camminare 180 minuti/settimana di buon passo riduce la sintomatologia clinica nel 45% dei pazienti. Gli esempi potrebbero essere ancora molti e toccare patologie come l’insufficienza coronarica e l’ictus.

A livello sociale è importante sottolineare l’impatto economico del farmaco “esercizio fisico”. Si è visto che camminare o andare in palestra comporta un notevole risparmio rispetto all’assunzione di farmaci. In un Paese come l’Italia, dove l’età media sta crescendo costantemente, la prevenzione e la cura delle patologie con l’esercizio possono veramente rappresentare un punto cardine della riduzione della spesa sanitaria.

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Sono Massimo Massarini, Medico Chirurgo specializzato in Medicina dello Sport. Il 17 febbraio 2005 ho aperto a Torino il primo centro Vitalia. Il nostro obiettivo è quello di contribuire al miglioramento della qualità della vita e crediamo che l’esercizio fisico sia il miglior farmaco. Per questo ci occupiamo di esercizio-terapia.

Quali patologie si possono prevenire o curare con l’esercizio terapia?

Quelle di area cardiologica: troppo spesso, infatti, chi è affetto da malattie dell’apparato cardiovascolare viene lasciato solo a se stesso con dei generici consigli riguardanti il movimento. Il nostro programma di riabilitazione cardiovascolare si propone invece di recuperare il massimo della funzionalità psicofisica per permettere ad ognuno di ritornare ad una vita quanto più piena e soddisfacente. L’esercizio aerobico unito al potenziamento muscolare, entrambi condotti entro i limiti di sicurezza dettati dalla patologia, sono la base per affrontare con sicurezza le azioni della vita quotidiana e perché no, dello sport.

Quelle di area metabolica e il Diabete Tipo II. Le evidenze mediche comprovano che l’associazione di regolare esercizio fisico e corretta alimentazione possono ridurre sensibilmente i livelli di glicemia e migliorare la sensibilità all’insulina. Ciò significa che in molti casi, qualora la persona adotti uno stile di vita diverso, la terapia medica può essere ridotta o addirittura sospesa. Inoltre, l’esercizio fisico comporta una riduzione dei rischi di complicanze cardiovascolari spesso associate al diabete.

Quelle di area ortopedica. I nostri programmi di rieducazione funzionale sono finalizzati al recupero delle capacità motorie e al ritorno alla vita lavorativa e/o sportiva nel minor tempo possibile. Per questo ogni seduta viene condotta individualmente da personale qualificato e ogni programma è strettamente personalizzato. Inoltre, vengono forniti video degli esercizi da svolgere a casa.

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Quali sono i vantaggi dell’esercizio-terapia?

L’esercizio è un farmaco ad azione preventiva e curativa a costo zero (o molto ridotto) e se tutti lo utilizzassimo la società ne avrebbe grandi benefici: si verificherebbe una notevole riduzione dell’incidenza delle patologie esercizio-sensibili e delle loro ricadute con conseguente risparmio economico e diminuzione dei costi sanitari. Non ultimo si creerebbero nuovi posti di lavoro per laureati in Scienze Motorie e fisioterapisti.

Insomma, sarebbe un bene per tutti.

Anche per te.

Scopri che cosa puoi fare per migliorare la tua vita.

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Clicca per leggere l’articolo: Massimo Massarini, “L’attività fisica, nuovo farmaco.”, Sport&Medicina, num. 1 gennaio-febbraio 2012, p.29-33