Allenare la forza è il modo per avere una buona massa muscolare ed è, come abbiamo detto, fondamentale per una longevità sana.
Ma se la finalità è muoversi bene, quanto contano anche la mobilità e la stabilità?
In che ordine vanno allenati?
Questi sono i quesiti che abbiamo posto ad uno dei massimi esperti di prevenzione ed allenamento fisico, Alberto Andorlini, preparatore e riabilitatore nel calcio di altissimo livello (Inter, Siena, Parma, Chelsea, e altro), ed ecco la sua risposta, come sempre affascinante e stimolante.
IERI TRE, OGGI QUATTRO.La teoria dell’allenamento funzionale parla di una terna – esemplare, indissolubile e concorrente – costituita da Mobilità, Stabilità e Forza.
Una triade a sviluppo piramidale in cui la Forza occupa il vertice, non perché sia da considerare “al primo posto”, ma semplicemente perché rappresenta il tassello – l’ultimo appunto – sul quale concentrare la definizione e la costruzione di un movimento tanto economico ed efficace, quanto estetico. Una piramide la cui base è rappresentata dalla ricerca di Mobilità; la cui parte intermedia è occupata dalla ricerca di Stabilità e al cui vertice si posiziona l’uso della Forza.
Nell’Allenamento di un Moto Moderno, attuale, reale, evoluzionistico che ipotizzi un ritorno alla naturalezza di Corpo-Spazio-Movimento, la piramide diventa un tavolo. Con tre gambe, quando si assecondino i dettami di una funzionalità globale sì, ma sostanzialmente circoscritta alla produzione di Esercizio; con quattro gambe qualora si propenda per uno sviluppo corale, sinergico e complesso di tutti quegli elementi che concorrono all’espressione di Movimento. Sì, perché su altri fronti metodologici – dedicati all’allenamento di forme e di funzioni diverse – si parla di un’altra abilità, di un’altra maestria; si parla di Labilità, o “cedevolezza”, o “morbidezza”, o “fluidità”. Il che, tradotto in maniera appena più comprensibile, significa non produrre, ma assorbire; e nell’assorbimento, assecondare il proprio movimento o il movimento degli altri con morbidezza e cedevolezza. In altre parole: gestire Mobilità e Stabilità in situazioni in cui siamo costretti a fare a meno della Forza, o in cui la Forza risulti “in esubero”.
Le quattro abilità – Mobilità, Stabilità, Forza, Labilità – sono correlate in maniera intima e particolare; un po’ come in un gioco di scatole cinesi dove di nessuna delle scatole – sebbene ognuna ne contenga un’altra e a sua volta da un’altra sia contenuta – debba essere considerata in virtù o della sola forma del contenitore o della sola funzione del contenuto. Ogni scatola si rispecchia nelle altre in un gioco armonico fatto di costante equidistribuzione; di bilanciamenti accurati e delicati sbilanciamenti. Ogni tipo di lavoro (mentale, energetico, coordinativo, meccanico) rivolto ad ognuna di esse ha una risonanza diretta sulle altre. Fosse possibile sintetizzare tutto in pochi termini, direi che:
allenare la Forza significa “sovrastare” i limiti imposti dalla Gravità;
allenare la Mobilità, significa “adattare” i confini fissati dalle zona di confort meccanico;
allenare la Stabilità, significa “diminuire” i punti di contatto con l’ambiente;
allenare la Labilità, significa “aumentare” i punti di contatto adagiandosi sull’ambiente.
In altri termini: opporsi nei confronti del peso esprime Forza. Assecondare il peso esprime Labilità. Opporsi al tempo genera un moto breve e intenso. Velocità. Assecondare il tempo genera un moto “interminabile e ininterrotto”. Resistenza. Opporsi allo spazio richiede Stabilità. Assecondare lo spazio richiede Mobilità. Opporsi a una sequenza di moto produce una Pausa e trasforma la sequenza in un lavoro intermittente. Assecondare una sequenza produce una Legazione o una Traiettoria.
C’è tutto. Non manca niente. Padroneggiare Mobilità, Stabilità, Forza e Labilità significa riscoprire gli elementi comuni a tutti i movimenti comuni. È allenarsi con l’obiettivo di acquisire tranquillità, ovvero: sicurezza, dominio e padronanza attraverso la conoscenza del proprio corpo e dei movimenti prodotti dal proprio corpo nello spazio.
Nel panorama lavorativo moderno, non basta più “stare bene”: serve essere in forma, mentalmente e fisicamente. Affrontare le sfide quotidiane, reggere lo stress, prendere decisioni complesse: tutto questo richiede energia, lucidità e benessere.
Le aziende più evolute lo sanno bene: investire nel benessere dei propri collaboratori significa aumentare produttività, ridurre l’assenteismo e creare un ambiente di lavoro più sano e motivante.
Da questa visione nasce Next Me Corporate: un programma di prevenzione e miglioramento della forma fisica, pensato per chi ha responsabilità, ritmi serrati e poco tempo da perdere.
Cosa offriamo
Un percorso completo che unisce check-up medico approfondito, allenamento personalizzato e consulenza nutrizionale, per trasformare la salute in un vantaggio competitivo.
Il check-up medico Next Me di Vitalia
Una valutazione professionale, rapida e completa, realizzata in sole 2 ore presso la nostra struttura. Comprende:
Test da sforzo cardiopolmonare
Spirometria
Esami ematochimici predittivi
Esame della postura
Valutazione dello stress
Valutazione di forza e flessibilità muscolare
Analisi della composizione corporea (massa grassa, massa magra)
Il tutto con un obiettivo preciso: individuare i fattori di rischio cardiovascolari o metabolici e creare un piano personalizzato di miglioramento della salute basato su esercizio e piano di nutrizione e supplementazione.
Allenamento su misura
Dopo il check-up, si passa all’azione con 5 sessioni di allenamento individuale, create ad hoc in base ai risultati medici. Un personal trainer ti guiderà passo dopo passo verso un nuovo equilibrio psico-fisico. Gli esercizi saranno selezionati in funzione del livello di allenamento e degli obiettivi da raggiungere.
Nutrizione e supplementazione
Gli esami ematochimici e la valutazione corporea, insieme al programma di esercizio, vanno a definire con precisione il piano alimentare e gli integratori consigliati. Il nostro approccio si avvale anche dei dati di glicemia raccolti da un piccolo sensore applicabile al braccio che rileva la quantità di zuccheri nel sangue per 15 gg e che aiuta a scegliere i cibi più idonei in base alla risposta individuale.
Perché sceglierlo?
✔ Un’istantanea precisa del tuo stato di salute
✔ Un piano d’azione su misura, non generico
✔ Più energia, più lucidità, più efficienza
✔ Meno rischio di patologie legate alla sedentarietà e allo stress
Novità:
Oggi puoi accedere al servizio Vitalia Next Me anche tramite Welfarebit, la piattaforma dedicata ai servizi di welfare aziendale.
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Next Me Corporate, il futuro della salute in azienda inizia oggi.
Perché le persone migliori danno il meglio… quando stanno bene.
Oltre all’esercizio fisico personalizzato, gli esami del sangue, il monitoraggio continuo della glicemia (CGM) e una dieta equilibrata costituiscono i pilastri per il benessere e la prevenzione di malattie croniche.
Gli esami del sangue sono strumenti diagnostici indispensabili che offrono uno sguardo approfondito sul nostro stato di salute. Analizzando valori come colesterolo, glicemia, livelli ormonali e altri parametri, è possibile individuare precocemente eventuali squilibri o patologie in via di sviluppo. Queste informazioni sono cruciali per adottare strategie preventive e personalizzate, che mirano a migliorare il metabolismo e a ridurre i fattori di rischio cardiovascolare.
Il monitoraggio continuo della glicemia, o CGM, rappresenta una tecnologia rivoluzionaria che consente di tenere sotto controllo in tempo reale i livelli di zucchero nel sangue. Grazie a sensori applicati direttamente sulla pelle, il CGM offre dati costanti e dettagliati, evidenziando variazioni e picchi glicemici che spesso sfuggono agli esami tradizionali. Queste informazioni dinamiche permettono di intervenire immediatamente, ottimizzando il piano alimentare e l’attività fisica in base alle esigenze specifiche del corpo, contribuendo a stabilizzare il metabolismo e a prevenire l’insorgenza di insulino resistenza e infiammazione cronica.
Infine, una dieta equilibrata e mirata è fondamentale per integrare e potenziare i benefici degli esami del sangue e del CGM. Un piano alimentare studiato su misura, che includa un corretto apporto di proteine, carboidrati complessi, grassi salutari, vitamine e minerali, favorisce un controllo ottimale dei livelli glicemici e supporta il funzionamento del sistema cardiovascolare. Un’alimentazione attenta e personalizzata, infatti, si trasforma in un vero e proprio strumento di prevenzione, contribuendo a migliorare l’energia quotidiana e a promuovere un benessere a lungo termine.
In sintesi, l’integrazione tra esami del sangue, CGM e una dieta su misura offre un approccio completo e proattivo per monitorare e gestire la salute, garantendo un equilibrio metabolico ottimale e una vita più sana e consapevole.
In conclusione, integrare l’esercizio fisico nella routine quotidiana può rappresentare un’arma efficace per prevenire, combattere e recuperare dal cancro, migliorando significativamente il benessere generale dei pazienti.
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È sempre più comprovato il ruolo cruciale dell’esercizio fisico nella prevenzione e nel trattamento del cancro, non solo per ridurre il rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore, ma anche per migliorare la qualità della vita durante e dopo le terapie.
In particolare, uno studio recente ha analizzato dati provenienti da quasi 47.000 pazienti affetti da vari tipi e stadi di cancro, scoprendo che una maggiore forza muscolare e una buona forma fisica sono associate a una riduzione significativa del rischio di mortalità per qualsiasi causa. I pazienti con livelli più elevati di forza muscolare e fitness avevano una probabilità inferiore del 31-46% di morire rispetto a quelli con livelli più bassi. Questo effetto protettivo era particolarmente evidente nei pazienti con tumori in stadio avanzato, come quelli polmonari o gastrointestinali.
Perché l’esercizio funziona?
Uno dei principali benefici dell’esercizio è il miglioramento del sistema immunitario. Un organismo più forte e resistente è in grado di contrastare meglio la progressione della malattia e di tollerare le cure, come la chemioterapia e la radioterapia, riducendone gli effetti collaterali.
L’esercizio fisico ha anche un impatto positivo sulla salute mentale dei pazienti oncologici. Affrontare una diagnosi di cancro può essere estremamente stressante e può portare a stati di ansia e depressione. L’attività fisica, in particolare esercizi aerobici come la camminata o il nuoto, stimola la produzione di endorfine, i cosiddetti “ormoni della felicità”, migliorando l’umore e riducendo la fatica cronica.
Infine, numerosi studi hanno dimostrato che l’esercizio fisico aiuta a ridurre il rischio di recidive tumorali e migliora la sopravvivenza a lungo termine. Ovviamente, è fondamentale che l’attività fisica venga personalizzata in base alle condizioni e alle capacità del paziente, con il supporto di specialisti.
In conclusione, integrare l’esercizio fisico nella routine quotidiana può rappresentare un’arma efficace per prevenire, combattere e recuperare dal cancro, migliorando significativamente il benessere generale dei pazienti.
L’invecchiamento è un processo inevitabile che tutti noi, a nostro modo, cerchiamo di limitare il più possibile e col quale cerchiamo di convivere; è difficile sentirsi meno energici, veder comparire nuove rughe, osservare anno dopo anno un calo nel proprio rendimento lavorativo e sportivo.
La domanda che ci poniamo in Vitalia è: possiamo invece vedere l’invecchiamento come una sfida, una parte della nostra esperienza di vita da vivere al meglio?
Mantenere la salute e l’efficienza fisica con l’avanzare dell’età dipende soprattutto dai nostri comportamenti e dalle nostre abitudini di vita. Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha studiato e approfondito il processo di invecchiamento e come contrastarlo, e molte sono le scoperte fatte in questo ambito: si è visto ad esempio quanto l’infiammazione silente cronica giochi un ruolo centrale nella comparsa di alterazioni metaboliche che concorrono poi, in età più avanzata, alla comparsa di patologie quali Alzheimer, diabete mellito, tumori, ecc. e quanto più precoci sono gli interventi per contrastare l’invecchiamento, quanto migliori sono i risultati.
I massimi esperti di ageing sono però concordi nel sostenere che molti sono i fattori sui quali si può agire per ritardare l’invecchiamento cellulare e perseguire una longevità sana: per citarne alcuni, la giusta dose di esercizio fisico, una corretta nutrizione e un corretto equilibrio simpatovagale.
In Vitalia ci occupiamo proprio di questo: darti il supporto e gli strumenti per perseguire l’obiettivo di una longevità sana.
Il programma “Next Me” parte da un’accurata valutazione che, unendo la tecnologia al sapere scientifico andrà a definire le attuali condizioni di salute dell’individuo tramite la misura dell’efficienza fisica, della variabilità della frequenza cardiaca, della composizione corporea, della mobilità, della flessibilità e delle capacità cognitive. A seconda dell’anamnesi e degli stili di vita di ognuno potranno essere richiesti altri esami per indagare eventuali fattori predisponenti patologie.
Il risultato dei test è la guida ed il punto di partenza per pianificare un progetto personalizzato, centrato sull’individuo, con l’obiettivo di migliorare il benessere psicofisico, la performance fisica e fornire gli strumenti per una longevità sana.
Contattaci per definire il programma su misura per diventare il “Next me” che ognuno desidera.
Hai in programma una maratona? E’ tempo di iniziare a mettere le basi per raggiungere il tuo obiettivo.
La maratona richiede una programmazione e una cura dei dettagli accurata per essere corsa al meglio. In Vitalia grazie al nostro approccio multidisciplinare curiamo ogni aspetto relativo alla performance, cucendo un programma personalizzato sul singolo atleta.
Da dove partiamo?
Seguiamo un protocollo di test sperimentato da anni su atleti professionisti e amatoriali.
Il primo step è la valutazione del sistema nervoso autonomo con la misurazione della HRV per capire lo stato di benessere generale.
Il secondo step è il test del lattato svolto su treadmill che serve a definire con precisione le intensità di allenamento e valutare le capacità fisiche dell’atleta e orienta la scelta del piano di allenamento.
Usiamo treadmill con superficie a tapparella per simulare al meglio la corsa su strada e misuriamo lattato, FC e percezione dello sforzo. Durante il test analizziamo il gesto tecnico, la cadenza del passo ed effettuiamo riprese in slow motion per scoprire eventuali scompensi che andremo a correggere con trattamenti kinesiologici e/o osteopatici.
Il terzo step è la valutazione corporea per calcolare il peso ideale e per formulare un piano nutrizionale ad hoc per la maratona.
A questo punto, i dati raccolti serviranno alla creazione di un programma di allenamento personalizzato, con la continua supervisione dei dati raccolti durante l’allenamento, in modo da monitorare costantemente il processo di allenamento e modificare il piano in base alla risposta fisiologica dell’atleta.
Se hai messo in calendario una maratona è tempo di iniziare a mettere le basi per raggiungere il tuo obiettivo con VAT Vitalia Adaptive Training e Vitalia. Contattaci per prenotare la tua visita o avere maggiori informazioni.
Invecchiare in salute.
Il cambiamento di paradigma, da malattie croniche a salute cronica.
L’invecchiamento della popolazione si accompagna ad un aumento delle patologie croniche, la maggior parte delle quali è causata da scorrette abitudini di vita: diete ipercaloriche e ricche di cibi processati, sedentarietà, alcool, fumo. La spesa sanitaria per curare obesità, diabete, sindrome metabolica e altre patologie correlate è quindi enorme e sarà praticamente insostenibile nei prossimi anni. È perciò urgente che si cambi il paradigma della sanità e che si pensi in termini di prevenzione piuttosto che di cura.
Come attuare il cambiamento?
Solo attraverso un processo di educazione delle persone da parte di medici e altre figure come il nutrizionista, lo psicologo, lo specialista dell’esercizio fisico si può pensare di modificare lo stile di vita abbattendo il rischio di insorgenza di malattie e creando le basi per una longevità sana e più economica.
Nella pratica, questo cambiamento dalla cura alla prevenzione implica un approccio completamente diverso nei confronti delle persone e la creazione di strutture che diffondano la cultura del benessere.
In Vitalia ci occupiamo proprio di questo. Il nostro staff è preparato e dedicato a questo tipo di intervento perché da 20 anni abbiamo cercato di migliorare la qualità di vita di coloro che si rivolgono a noi attraverso un processo che, partendo da un esame clinico-funzionale, arrivi a formulare un piano concreto e personalizzato che fondamentalmente trova nell’esercizio e nell’alimentazione individualizzati la strada per raggiungere una situazione di benessere psicofisico e rimanerci più a lungo possibile.
Il nostro approccio.
Il programma per la longevità in salute deve basarsi sulle capacità fisiche attuali e partire da queste per migliorare le tre qualità di base della forma fisica: resistenza, forza e flessibilità. Quindi, l’allenamento deve essere definito in maniera precisa sia nelle tipologie di esercizi sia nell’intensità e quantità dei carichi.
Il tutto deve essere finalizzato all’obiettivo che si intende raggiungere negli anni a venire. Se l’ambizione è quella di vivere tranquillamente in autosufficienza, passeggiando e muovendosi in sicurezza, il piano di esercizio sarà molto tranquillo; se invece i desideri sono di continuare a praticare uno sport impegnativo, il programma sarà più intenso. Infine si dovranno considerare eventuali patologie già esistenti che potrebbero essere l’ipertensione o diabete o problematiche di tipo ortopedico e adattare gli esercizi di conseguenza.
Il fattore stress entra nella valutazione iniziale in quanto è possibile “misurarlo” dal punto di vista fisiologico e mettere in pratica azioni mirate per contrastarlo, come ad esempio la respirazione guidata, tecniche di mindfulness, determinati tipi di esercizio e igiene del sonno.
L’analisi precisa della composizione corporea è altresì fondamentale per guidare le corrette scelte sul piano nutrizionale. Valutare lo stato di infiammazione, l’idratazione, la massa muscolare e la massa grassa ci permette di scegliere correttamente il tipo di alimenti, il loro timing e eventuali integratori.
L’utilizzo dei dati ottenibili dai wearable, movimento, sonno, stress, allenamento, consente di chiudere il cerchio e di basare l’intervento su elementi obiettivi invece che su sensazioni soggettive.
In fondo il processo per il raggiungimento di una longevità è tanto semplice quanto sofisticato: si tratta infatti di saper valutare lo status quo della persona e da questo partire per raggiungere gli obiettivi desiderati, controllando i vari aspetti dell’intervento con l’allenamento, l’alimentazione, il supporto motivazionale verso un cambiamento dello stile di vita.
In Vitalia il programma per la longevità in salute si chiama “Next me” proprio perché ognuno desidera diventare un se migliore cambiando con gradualità e senza “accelerazioni” brusche, controllando ogni aspetto del percorso nel rispetto delle proprie caratteristiche e capacità.
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30-60-90? Non stiamo dando i numeri. Cerchiamo piuttosto di capire di quanti grammi/ora di carboidrati abbiamo bisogno quando corriamo una maratona o una mezza.
Semplifichiamo subito il problema dicendo che per la mezza maratona, se si è seguita una corretta alimentazione il giorno prima e se la colazione ha fornito un quantitativo di 4-5g/kg di peso di carboidrati a basso indice glicemico, dovrebbe bastare un gel subito prima della partenza.
Più complicato il discorso per la maratona o per un trail dalle 3 h in su. In questo caso è infatti necessario assumere costantemente i carboidrati per poter mantenere ritmi medio alti e non incorrere nel “bonk” che è il classico rallentamento da esaurimento delle scorte di zuccheri.
Che i carboidraita servano è chiaro, vediamo ora in che quantità assumerli per evitare di eccedere con il rischio di incorrere in disturbi intestinali o di prenderne troppo pochi e calare nella prestazione.
Per fare i conti dobbiamo partire dagli ipotetici consumi di calorie dell’atleta che dipendono da 2 fattori: peso e capacità aerobica. Infatti tanto più un atleta è pesante e veloce tanto maggiore sarà la quantità di calorie/h consumate.
Facciamo un esempio: atleta A, peso 60 kg, velocità di corsa 6’/km consumerà circa 540 kcal/h di cui il 50-70% saranno fornite da carbo, quindi 250-300 kcl che proverranno dalle scorte epatiche e muscolari e quindi basteranno circa 30g/h di integrazione per evitare di svuotare le scorte. Esaminiamo invece un soggetto B di 70 kg che corra a 4’km. In questo caso i consumi saliranno a 950 kcal/h e quindi il fabbisogno orario di carbo, applicando le stesse percentuali salirà a 500-700 kcal/h; anche in questo caso, una buona metà proverrà da muscoli e fegato ma le restanti 250-350 kcal dovranno essere assunte con gel e bevande ed ecco quindi che la dose sarà di 70-90 g/h.
Per riassumere e facilitare possiamo dire grossolanamente che i corridori lenti, quelli da 3h30’ in su, andranno bene con 30-40 g/h, quelli intorno alle 3 h dovranno salire a 50-70 g/h, mentre i più veloci potranno assumere 70-90 g/h.
In conclusione la nostra raccomandazione è comunque quella di allenare lo stomaco ad assumere queste quantità in tutti i lunghi della preparazione e di affiancare alla preparazione delle gara un piano nutrizionale adeguato alla persona e all’obiettivo.
Se stai preparando una maratona, una mezza o un trail contattaci. Insieme studieremo il tuo piano di allenamento e preparazione alla gara affiancandolo a un piano nutrizionale adeguato.
Cosa significa riabilitare?
Per molti il concetto implica il recupero della funzione di un arto o di un’articolazione. Per noi, riabilitare significa ricostruire tutte le capacità fisiche precedenti il trauma per riportare la persona al livello di performance a cui era, solo questo sarà l’obiettivo finale del processo stesso.
Si può quindi partire considerando che la performance rappresenta il punto di sintesi di resistenza, forza e mobilità. Il concetto di performance però è estremamente soggettivo e deve tener conto delle capacità dell’individuo prima dell’evento, della sua età, della sua motivazione e dello stato di salute generale.
Nella fattispecie, un soggetto 70enne che si frattura il femore e che conduceva una normale vita attiva seguirà un percorso riabilitativo molto diverso da quello di uno sciatore 20enne con lo stesso tipo di trauma.
I due percorsi riabilitativi saranno molto diversi per volumi di lavoro, intensità e complessità degli esercizi.
Quello che però accomuna i due interventi è il mix di stimoli di forza, resistenza e mobilità su cui si articola il programma riabilitativo in ogni seduta.
Siamo infatti convinti che la riabilitazione di un arto o di un’articolazione si raggiungano attraverso la ricostruzione del movimento di tutto il corpo , della capacità aerobica, della forza e della coordinazione.
In quest’ottica, la “quantità” di stimoli necessari a recuperare le diverse capacità varia in base alle stesse: la capacità aerobica necessita di una dose di allenamento che va dalle 2 alle 10 ore/settimana, la forza massima richiede invece tempi di applicazione più brevi mentre la coordinazione deve essere recuperata con stimoli frequenti e quotidiani.
E’ anche possibile mixare i diversi stimoli in esercitazioni multifunzionali.
Ad esempio, il cicloergometro può essere impiegato con esercizi in cui si variano la cadenza di pedalata e la resistenza, in questo modo, i muscoli si adattano a contrarsi con velocità e tensione sempre diverse.
Anche negli esercizi di forza, la variazione di velocità e di carico determina un più completo utilizzo della muscolatura e una migliore capacità di adattamento a stimoli esterni.
In conclusione, la riabilitazione è un processo complesso ed individuale che necessita di tanti stimoli e approcci diversificati e che tramite un lavoro quotidiano porta l’individuo a recuperare le capacità perse.
Il team di Vitalia lavora proprio su questi concetti da sempre attraverso l’integrazione di diverse figure professionali e con l’utilizzo di attrezzature tecnologiche che consentono la gestione ottimale dei carichi di lavoro.
Contattaci per prenotare avere maggiori informazioni, insieme valuteremo il tuo stato di partenza per studiare il programma di riabilitazione più adatto alle tue caratteristiche.
L’osteopatia è una disciplina medica alternativa che si concentra sulla diagnosi e il trattamento di disfunzioni del sistema muscoloscheletrico e dei tessuti connessi. Molti professionisti dell’osteopatia ritengono che il ripristino dell’equilibrio e della mobilità nei tessuti del corpo possa contribuire significativamente alla riabilitazione.
Ecco alcune ragioni per cui l’osteopatia può essere considerata utile in questo contesto:
Approccio olistico: Gli osteopati considerano il corpo come un’unità integrata e cercano di identificare e trattare le cause sottostanti dei problemi, anziché concentrarsi solo sui sintomi. Questo approccio olistico può essere benefico nella gestione complessiva della riabilitazione.
Miglioramento della mobilità articolare: Gli osteopati utilizzano diverse tecniche manuali, come la manipolazione articolare e il rilascio miofasciale, per migliorare la mobilità articolare. Questo può essere particolarmente utile nella riabilitazione dopo lesioni o interventi chirurgici.
Riduzione della tensione muscolare: L’osteopatia mira a ridurre la tensione e migliorare la funzione muscolare. Ciò può essere cruciale nella riabilitazione, poiché i muscoli sani e funzionali sono essenziali per il recupero da lesioni o per evitare complicazioni durante la riabilitazione.
Miglioramento della circolazione: La manipolazione e le tecniche osteopatiche possono favorire il miglioramento della circolazione sanguigna e linfatica, facilitando il trasporto di nutrienti e l’eliminazione delle tossine. Questo può contribuire al processo di guarigione durante la riabilitazione.
Riduzione del dolore: L’osteopatia può aiutare a ridurre il dolore attraverso varie tecniche di manipolazione e rilascio dei tessuti molli. La gestione del dolore è spesso una parte importante della riabilitazione, consentendo al paziente di partecipare più attivamente alle terapie e agli esercizi.
Le tecniche osteopatiche intervengono passivamente quindi senza lavoro da parte del paziente, questo permette di raggiungere gradi di mobilità e barriere motrici maggiori rispetto ad un lavoro attivo.
Per questo motivo è fondamentale affiancare ad un lavoro Osteopatico un esercizio funzionale (attivo) mirato e specifico sulle caratteristiche morfologiche e prestative individuali che vada a rinforzare le strutture muscolari più deboli ed allo stesso tempo garantisca nel tempo un mantenimento posturale efficiente.
Questa sinergia permette alla persona in una prima fase di migliorare la percezione del dolore ed efficientare il movimento successivamente imparare a controllarlo, a conoscerlo ed infine diventare autonoma nel mantenimento dello stato di salute e benessere.
In Vitalia crediamo quindi che la comunicazione e lo scambio tra diverse figure medico, osteopata, fisioterapista, chinesiologo/a sia alla base di un percorso vincente per ottenere risultati e mantenerli più a lungo possibile agendo preventivamente sul rischio ricadute ed infortuni.
Contattaci per prenotare avere maggiori informazioni, insieme valuteremo il tuo stato di benessere per studiare il programma più adatto alle tue esigenze.