Qualche mese fa abbiamo messo a confronto due dei modelli più popolari tra i runners: Polar RC3GPS e Garmin 610. Vi riproponiamo i risultati, sicuri che ormai avete tutti ripreso ad allenarvi.
Entrambi i computer da polso integrano la funzione di cardiofrequenzimetro e quella di GPS senza bisogno di ulteriori accessori esterni.
Basterà quindi indossare la fascia toracica (in entrambi i casi costruita in tessuto morbido ed elastico), stringere l’orologio al polso e si sarà pronti ad un allenamento con tutti i dati a disposizione.
Per capire pro e contro dei due oggetti li abbiamo indossati entrambi durante un allenamento di circa 12 km su terreno quasi pianeggiante e con alberi che non davano effetto copertura tale da poter interferire per la ricezione del segnale GPS.
Riportiamo quindi la cronaca dell’uscita annotando le sensazioni registrate durante l’allenamento.
[toggle title=”Facilità di settaggio“] Polar, grazie ad i pulsanti fisici ed all’ampio display, risulta essere più intuitivo e semplice da maneggiare; Garmin offre invece un display touch screen che richiede un minimo di familiarizzazione per dosare il tatto con cui scorrere le pagine e cambiare le funzioni.[/toggle]
[toggle title=”Tempo di ricezione del segnale di FC e posizione“] Polar è più rapido nell’agganciare il segnale dalla fascia, mentre Garmin (2’ contro circa 5’) stravince nella ricezione del segnale dal satellite.
Una volta apparsi tutti i dati sui display possiamo partire, fa freddo e indossiamo guantini abbastanza leggeri che però non impediscono di “sfogliare” le videate del Garmin e permettono di reperire facilmente i bottoni del Polar. [/toggle] [toggle title=”Lettura dei dati istantanei“] Primi km adagio tanto per dare un’occhiata ai due oggetti e prendere confidenza con i numeri.
Nei primi minuti siamo sui 5’20’’ e questo lo sappiamo inequivocabilmente dal tempo preso ai segni ogni 100 m. I dati forniti dai nostri strumenti non quadrano, secondo Polar stiamo andando a 6’/km mentre la FC è precisa, su Garmin il contrario: FC a 165 bpm e velocità giusta.
Passati pochi minuti (5-6), tutto si appiana ed i numeri dei due orologi diventano congruenti.
Rimangono dei leggeri scostamenti per quanto riguarda la velocità che Polar continua a sottostimare di circa 10’’.
Anche la FC non presenta scostamenti superiori ai 2 battiti. Idem per la distanza, al termine della prova di circa 12 km ci sono meno di 50 m di differenza.
Giriamo la boa dei 5,8 km ed iniziamo il ritorno appena sotto i 5’/km così come verifichiamo sui segni a terra. Garmin e Polar registrano l’accelerazione ma restano una decina di secondi di differenza tra le due velocità. Bene le FC.
Guardiamo spesso i display per verificare i dati e ci divertiamo a far scorrere le videate per leggere i dati del nostro allenamento.
Facciamo qualche variazione di velocità per testare la sensibilità degli strumenti e ci accorgiamo che in entrambi i casi le risposte non sono fulminee, ad occhio sembra che Polar reagisca prima. [/toggle]
[toggle title=”Dati di allenamento“] Bene, l’allenamento è finito. Confrontiamo i dati:
Dato | Polar | Garmin |
FC media | 151 | 152 |
Vel Media | 5’33’’/km | 5’19’’/km |
FC max | 170 | 171 |
kcal | 920 | 659 |
Come si vede, i dati sono tutti molto simili, calorie a parte su cui è opportuno fare due considerazioni.
Infatti, mentre tutti gli altri dati derivano da “sensori” fisici, le calorie sono calcolate in maniera indiretta e qui penso che le due aziende abbiano scelto strade diverse.
Polar basa il calcolo del dispendio calorico sulla FC e chiede di imputare nel setup la FC massima e la VO2 dell’utente. In questo modo calcolando la FC media conosce l’intensità percentuale dello sforzo fatto e converte questo dato in kcal. A riprova di ciò, se non si indossa la fascia per la FC, le calorie non vengono conteggiate.
Garmin calcola invece la FC sulla base della distanza percorsa e del peso del soggetto.
Utilizzando questa formula ci sembra che Garmin si avvicini di più alla realtà. [/toggle]
[toggle title=”Software di lettura dei dati“] Entrambi i prodotti sono collegabili a PC per scaricare, archiviare e analizzare i dati.
Il download avviene mediante comunicazione con penna USB nel caso del Garmin e con cavetto per il Polar.
I grafici che compaiono a video sono molto diversi per i due prodotti. Polar sceglie una visualizzazione molto tecnica che permette all’utente molte manipolazioni dei dati: zoom, correzioni, aggiunta intertempi, ecc.
Garmin presenta invece una pagina riassuntiva di vari grafici che prendono in esame una grandezza alla volta.
Noi forse preferiamo la flessibilità del software Polar.
Infine, è possibile visualizzare dal web i risultati degli allenamenti tramite Polar Personal Trainer o Garmin Connect. Questa funzionalità può essere molto utile per essere seguiti a distanza da un allenatore che avrà così accesso a tutti i dati necessari all’interpretazione dell’allenamento. [/toggle] In sintesi due ottimi prodotti in grado di seguirci in ogni allenamento fornendo preziose informazioni sulle nostre performance: ogni podista dovrebbe averne uno!
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Ringraziamo Base Running e Negrini Elettronica che ci hanno fornito gli strumenti della prova.