Pensieri di metà agosto

Lo ammetto: la mia è una deformazione professionale. Guardare la gente, osservare come si muove, annotarne l’aspetto fisico, la postura, il sovrappeso, la muscolatura, tutto ciò mi riporta sempre ad una considerazione finale: siamo quello che mangiamo e quanto ci muoviamo.

Sull’onda di questi pensieri la vacanza agostana è un incredibile osservatorio. Gli abiti cittadini,  di solito sapientemente  scelti per migliorare il nostro aspetto, lasciano il posto ad un abbigliamento che ben poco si presta a coprire i difetti di ognuno di noi. E allora eccoci al mare, in montagna, al lago a esibire il nostro corpo. E qui le differenze tra chi ama muoversi e chi predilige una vita “contemplativa” emergono prepotenti.

In montagna, la quota e la distanza dall’ultimo parcheggio selezionano le diverse tipologie di vacanzieri in base alla fatica: in alto gli sportivi, attrezzati, magri, scattanti. A mezza montagna quelli non più giovanissimi, la famiglie attive con i bambini. Vicino ai parcheggi, i merendari che con la macchina conquistano la piazzola vicino al rifugio/ristorante dove consumeranno un lauto pasto. Tutto regolarmente ed inversamente proporzionale alle calorie spese.

Al mare la situazione varia di poco. Kajak, windsurf , beach volley, corse all’alba o al tramonto per alcuni. Verande ristorante, happy hours, menu degustazione per gli altri.

Queste sono le vacanze. Quelle in cui tutti possiamo disporre del nostro tempo libero.

Poi, quando torneremo a lavorare, sentirò di nuovo i problemi di metabolismo lento, di ritenzione idrica, di mancanza di tempo.

Eh già!

Buon Ferragosto

Doc