Domenica 22 marzo le 4 girl approdano a Roma per la maratona. E’ ora di raccogliere i frutti di una corsa lunga mesi: test, ripetute, massaggi, ability training… qui trovate tutte le tappe della loro preparazione con Vitalia. Al traguardo, speriamo, troverete i loro sorrisi.
Ci siamo di nuovo, le 4 girls sono in partenza per un’altra avventura. Un’altra maratona, questa volta in una delle città più belle del mondo: Roma.
Come al solito, alla vigilia della gara, le emozioni, i timori, le incertezze sembrano prendere il sopravvento, ma la maratona è gara di razionalità, di numeri, di programmazioni. Le ragazze hanno fatto bene “i compiti”: ripetute, lunghi, medi e progressivi sono stati il menu di questi mesi, con un’attenzione particolare alle risposte fisiche individuali e alla prevenzione degli infortuni che, quando si alza il kilometraggio settimanale, sono sempre dietro l’angolo. Dopo l’esperienza di Firenze, abbiamo dato più spazio all’interpretazione dei segnali fisici dopo ogni allenamento. Grazie ad un’app, Restwise, è stato monitorato il recupero dopo ogni seduta in modo da adattare la successiva allo stato di prontezza individuale (qui vi spieghiamo come funziona).
I numeri di ogni corsa sono stati archiviati su Strava, un software che consente una rapida e dettagliata analisi dei dati. Insomma, si è cercato di mettere insieme cuore e cervello per evitare che l’uno prendesse il sopravvento sull’altro. Adesso non resta… che correre.
42,195 m. il numero magico.
Carlotta, Elena, Sara e Marina sono in forma, lo sanno e sono fiduciose.
In bocca al lupo girls!
Avete ancora spazio nella valigia? Veniamo in vacanza con voi. Niente di ingombrante: siamo grandi come un cardiofrequenzimetro. Sì perchè il vostro “orologio”, con la fascia e il cavetto per il pc, è un filo diretto con lo staff di Vitalia.
Vi piacerebbe essere seguiti nel vostro programma di allenamento anche mentre correte dall’altra parte del mondo? Vi piacerebbe avere ogni settimana la vostra tabella aggiornata in base ai risultati?
Bene, è possibile. Basta essere dotati di uno dei nuovi GPS-CardioGarmin, indossarli durante l’allenamento (come funzionano?) e scaricare i dati sul pc, utilizzando programmi come Garmin Connect, MyAsics (che si appoggia comunque a al sistema Garmin) o il classico Strava(ve li presentiamo qui).
Tutte le informazioni saranno visualizzabili e analizzabili in remoto da chi vi sta seguendo: grazie all’analisi dei dati il vostro “coach” potrà fornirvi il nuovo programma. La tecnologia è molto semplice ed affidabile ed anche chi non è particolarmente “digitale” non troverà alcuna difficoltà. Per contro, i dati visualizzabili sono davvero tanti. Nei modelli di base (il costo si aggira intorno ai 150 euro) si possono vedere distanza, passo, frequenza cardiaca, altitudine e mappa del percorso. I modelli top – si va dai 300 ai 400 euro – consentono anche il calcolo del tempo di recupero e l’analisi delle caratteristiche di corsa come falcata, oscillazione verticale, frequenza dei passi e tempo di contatto al suolo. Tutto ciò, grazie ad un minuscolo accelerometro alloggiato all’interno della fascia cardiaca.
Anche durante le ferie vi teniamo d’occhio… come in palestra!
Ce n’è quanto basta per poter capire anche a migliaia di km di distanza come stia procedendo il vostro allenamento, se avete recuperato bene, se state progredendo o se avete fatto un po’ troppo tardi la sera e state battendo la fiacca… Il vostro programma arriverà aggiornato e pronto per impegnarvi per un’altra settimana di corse.
Charlotte e le altre Girls lo stanno già usando e i loro dati arriveranno nel pc di Vitalia dai luoghi dove saranno in viaggio. Le seguiremo ovunque, senza mollare. Perché la Maratona non va mai in vacanza.
3, 2, 1… pronti per il nuovo progetto di Vitalia e RunningCharlotte? Se vi è piaciuto il primo, di questo vi innamorerete. Lascia o raddoppia? Abbiamo moltiplicato per quattro: l’entusiasmo, la distanza, le runners e (un po’ meno) il tempo. Abbiamo 5 mesi per preparare quattro amiche ai 42,5 km di Firenze (la gara è il 30 novembre, sono aperte le iscrizioni, se vi va). Fate il tifo per noi?
Eccoci in pista per un’altra avventura. RunningCharlotte stavolta si è fatta in 4 per la maratona: ha arruolato altre tre donne per creare un team rosa lanciato verso Firenze. E noi di Vitalia ovviamente siamo al loro fianco.
Abbiamo iniziato facendo il punto della situazione con una bella batteria di test: misurazione della soglia anaerobica con il test del lattato, misurazione della massa grassa e massa muscolare con impedenziometria, misurazione dell’equilibrio del sistema neurovegetativo con l’analisi dell’heart rate variability, e infine valutazione del passo.
Proviamo a spiegare: il primo test ormai non ha più segreti, mentre per il secondo ci siamo avvalsi di una bilancia impedenziometrica che analizzando l’impedenza offerta dal corpo umano al passaggio di una corrente a bassissima tensione riesce a calcolare la quantità di grasso corporeo e la sua distribuzione tra braccia, tronco e gambe. L’ultimo test, quello dello dell’heart rate variability, consiste nel rilevare l’elettrocardiogramma per 2 minuti e analizzare le micro variazioni di frequenza cardiaca a riposo. In situazioni ottimali l’attività del sistema vagale e del sistema simpatico dovrebbero essere in equilibrio, mentre nelle condizioni di scarso o eccessivo allenamento l’uno tende a prevalere sull’altro. In più, durante il test sul tapis roulant, abbiamo registrato ad ogni velocità la frequenza e la lunghezza della falcata (così). Un dato in più su cui fare delle comparazioni al prossimo test, che ci è utile per capire la tipologia di corsa delle ragazze.
Ma dopo tutti questi discorsi, come vanno ‘ste ragazze?
Bene, innanzi tutto, il loro peso, il loro livello di stress e la loro velocità di soglia hanno fornito dati molto buoni. Poi il gruppo è davvero omogeneo: pochi secondi di differenza nella velocità critica.
Leggermente diversa è la condizione generale, dove qualcuna dovrà fare un po’ più di lavoro di fondo. Comunque niente di preoccupante, abbiamo tempo. In sintesi ecco i dati:
Siamo partiti bene. Insomma è un bel team che può allenarsi insieme traendo reciproco beneficio.
Al via la terza 5.30 torinese. Lo scorso anno fu un successo [FOTO BROOKS]
Sembrava una follia. Organizzare una gara alle 5.30 della mattina nel centro della città. Chi vuoi che venga?
E poi bisogna andare a lavorare tutto il giorno, perché la 5.30 alle 5.30 si fa in un giorno feriale. E difatti, alla terza edizione, a un mese dal via non c’erano più pettorali. Mah, strano popolo quello dei podisti!
Insomma ci ritroveremo in tanti venerdì mattina, nell’alba di piazza Castello, ad aspettare il via. Poi ci si infila nelle strade del centro storico, evitando i marciapiedi, tagliando le curve, scartando le panchine ed i lampioni.
Una corsa secca, 5,2 km da bere come il primo caffè, da metterci la faccia dentro come nell’acqua del lavandino appena alzati. Per svegliarsi.
Si segue la fiumana di gente, si salutano gli amici, si cerca di tenere il passo. Si evitano le macchine agli incroci chiedendo scusa a chi è in fila per andare a lavorare. E già perché noi che corriamo siamo più fortunati di è già in giro per andare a sgobbare.
Poi si ripiomba in piazza Castello, si taglia il traguardo e ci si avventa sui rifornimenti: tè e ciliegie a volontà. Quattro chiacchiere e via verso casa nella luce del primo mattino. Una doccia e una giornata di lavoro ci aspettano.
Good morning runners!
5 consigli 5
Il primo, ovvio, andate a letto presto.
Il secondo, una cena leggera, con un piatto di carboidrati di misura media, serve a creare le scorte giuste per la mattina dopo.
Il terzo, bevete almeno un succo di frutta prima di uscire, non andate proprio vuoti.
Quarto, se non abitate fuori dalla tangenziale, arrivate a piedi. Serve a scaldarsi ed a fare un po’ di defaticamento alla fine.
Quinto, la mattina fa freschino, una felpa non guasta.
Questa è la marea viola della DeejayTen di Firenze. 12 mila iscritti. A tagliare il traguardo, per la sola categoria femminile, sono più di 1900.
Domenica Charlotte ha terminato la sua “10 km” in 39′01”. 5° tra le donne. Potremmo dire di aver, non centrato, ma addirittura stracciato l’obiettivo. In realtà non è così. Ci piace essere precisi, perché nella corsa bisogna esserlo…
Il percorso era mal misurato e la reale distanza è risultata di 9 km e 300 m. Questo riporta il risultato ad un più realistico 4’15”-4’20”/km. Più realistico, ma comunque brillante se pensiamo che 2 mesi fa Charlotte correva i 10 km a 4’45”/km.
Proviamo allora a fare alcune considerazioni. Essere partiti da un test con misurazione del lattato ci ha dato le informazioni giuste per poter costruire un programma personalizzato e crearci un obiettivo sfidante ma raggiungibile. La nostra atleta ha rispettato alla lettera la pianificazione settimanale, in una parola, è una tosta. Non ha mollato e ha preso tutto sul serio, l’associazione di esercizi specifici per la muscolatura al programma di corsa ha amplificato i miglioramenti.
Ora non resta che ritentare una 10 che sia una 10. Charlotte sarà a Milano a fine maggio per portare a casa un risultato su una distanza ufficiale. Partenza ore 21,30 per una gara rosa e in notturna: migliaia di donne si sfidano nella “We own the night” organizzata da Nike (ci sono ancora posti nel team di Running Charlotte, contattatela!)
Per questo abbiamo convinto anche Charlotte ad aggiungere al suo programma di uscite una parte di esercizi per il rinforzo muscolare. Non i soliti lavori con manubri, bilancieri o macchine isotoniche ma una routine a corpo libero finalizzata a migliorare il controllo statico e dinamico del “core” (ovvero della zona del giro vita).
È il core, infatti, con i suoi 26 muscoli, l’area del corpo umano deputata a mantenere la stabilità durante la corsa: su di essa si scaricano le forze generate ad ogni impatto dei piedi con il terreno e quelle generate dalle spalle e dalle braccia che cercano di opporvisi.
Immaginiamo insomma che il corpo si muova grazie a catene muscolari che hanno un decorso obliquo (vedi immagini sopra e sotto) e che i singoli anelli di queste catene – ovvero i muscoli – debbano attivarsi in sincronia ed in armonia.
Il programma con cui si allena Charlotte prevedeva inizialmente dei movimenti che partono dalla posizione orizzontale e che attraverso la riduzione dei punti di appoggio sollecitano la catena cinetica anteriore e posteriore. Si tratta in pratica di mantenere la posizione in appoggio su mani e piedi e di sollevare prima un braccio, poi una gamba, poi un braccio e la gamba opposta.
Una volta in grado di eseguire correttamente questo primo step, siamo passati ad esercizi in posizione verticale svolti sul posto o con spostamenti in avanti ed indietro. Affondi e affondi con torsione sono gli schemi di movimento fondamentali su cui si è lavorato. Basta una ventina di minuti tre volte alla settimana per vedere i risultati: aumenta la qualità della corsa e al cronometro si migliora in modo proporzionale. Se poi ci si allena con la passione di Charlotte… gli effetti raddoppiano!
L’analisi della tecnica di corsa e camminata è stato fino a qualche anno fa appannaggio esclusivo di strutture dedicate alla ricerca in campo universitario o industriale. I costi e la complessità dei sistemi ne precludevano l’uso su larga scala e questo tipo di valutazioni restava accessibile ad atleti o tecnici addetti allo sviluppo di prodotti come ad esempio le scarpe da running.
Negli ultimi anni la diffusione di tecnologie a prezzi “democratici” ha reso accessibili anche ai centri minori le dotazioni strumentali, così che oggi si può offrire il servizio anche a sportivi dilettanti e a persone in fase di riabilitazione (e con risultati significativi).
Vitalia è dotata di tecnologia Optogait che permette di valutare il passo e la corsa su tapis roulant su due livelli: l’acquisizione dei dati (lunghezza e frequenza di falcata, tempo di contatto del piede a terra e tempo di volo) e la ripresa video del gesto (con due telecamere: frontale e laterale).
Optogait è un sistema di rilevamento ottico, composto da una barra trasmittente ed una ricevente. Ciascuna barra di un metro contiene 96 led (risoluzione 1,041 cm.). I led posizionati sulla barra trasmittente comunicano di continuo con quelli sulla barra ricevente. Il sistema rileva eventuali interruzioni e ne calcola la durata.
Questo permette la misurazione dei tempi di volo e di contatto durante l’esecuzione di una serie di balzi, con una precisione di 1/1000 di secondo o, nel caso in cui si applichino le barre lungo il tapis roulant, l’acquisizione dei dati della corsa o della camminata. Partendo da questi numeri di base, il software dedicato consente di ottenere con la massima precisione ed in tempo reale una serie di parametri legati alla prestazione del soggetto. L’assenza di parti meccaniche in movimento assicura precisionee grande affidabilità. Ma non è finita: le due telecamere associate al sistema registrano l’esecuzione del gesto in HD e grazie a ciò, in pochi minuti, è possibile visualizzare il gesto della corsa a diverse velocità e comparare i dati numerici con un’analisi video qualitativa.
L’analisi computerizzata del passo permette di evidenziare eventuali asimmetrie nell’appoggio e nei tempi di contatto al suolo, rende visibili problematiche di prono-supinazione e di varismo-valgismo e molto altro. In base a queste osservazioni si potranno scegliere le calzature più idonee al proprio stile di corsa o si potranno pianificare lavori di rinforzo/allungamento muscolare personalizzati. Nel campo della rieducazione funzionale, è possibile posizionare il video del pc davanti al treadmill per visualizzare in tempo reale le informazioni sul passo. In tale modo si attiva un meccanismo di biofeedback che fornisce stimoli continui alla persona che si sta riabilitando.
In sintesi, l’uso di uno strumento come Optogait per l’analisi del passo nell’ambito medico arricchisce la possibilità di fornire indicazioni individualizzate per l’allenamento e la rieducazione e consente di analizzare con precisione la causa di patologie da sovraccarico funzionale presenti in molti podisti. Con questo tipo di test si completa quindi l’analisi funzionale del runner, nei suoi due aspetti della valutazione di parametri metabolici (lattato, FC) e di quelli di tipo kinesiologico-biomeccanico.
Contattaci per avere informazioni sul test con Optogait da Vitalia.